Come combattereste la perdita dei capelli? Io ho bevuto ayahuasca e mi sono sentito come un imbecille.
All’inizio l’alopecia é stata devastante. Ma poi ho capito che dovevo essere spietato e fare grossi cambiamenti nella mia vita.
In Ottobre l’anno scorso improvvisamente ho cominciato a perdere i capelli. La mia pelle sembrava insensibile, e potevo letteralmente strappare i capelli dalla mia testa come zolle di prato. Poi in Novembre mi è stato detto che soffrivo di Alopecia universalis, un raro disordine in cui il sistema immunitario misteriosamente attacca i bulbi follicolari del corpo. All’inizio di Gennaio, avevo perso tutti i peli nel corpo, completamente – sopracciglia, ciglia, tutto. Gli amici non mi riconoscevano più, e ogni mattina quando mi guardavo allo specchio, neanche io ci riuscivo. Ero terrorizzato.
A 34 anni, mi sentivo intrappolato ed ero a un punto di rottura con il mio lavoro, con la famiglia e la carriera, ma avevo tenuto dentro tutte queste frustrazioni. L’intera esperienza mi ricordava una linea del Manahattam di Woody Allen: “Non mi arrabbio. Ho una tendenza a interiorizzare. Questo è uno dei problemi che ho. Piuttosto mi sono fatto crescere un tumore.” Perdere i capelli mi aveva colpito duramente, ma non ero in pericolo di vita. Io e T. sapevamo che non volevo più pensare al mio aspetto. Era entusiasmante. Dovevo essere spietato e fare cambiamenti drastici nella mia vita se volevo stare meglio. Il mio viaggio alla scoperta di me stesso stava per iniziare. (Per favore notate: siete autorizzati a vomitare prima di continuare.)
Così ho tagliato i ponti con la mia famiglia, la maggiore causa della mia ansia. Chiunque dica “Il sangue non è acqua” probabilmente non ha in mente la mia famiglia. Se ce l’avessero, sono sicuro che direbbero qualcosa del tipo: “L’acqua è leggera e buona: scegliete l’acqua“.
Ho anche lasciato il mio lavoro di produttore di commedie radiofoniche – un lavoro in cui sono approdato dopo aver lavorato come attore. Le persone spesso dicevano, “Wow! ma questo è un lavoro da favola!“, e il mio cuore affondava. Stavo vivendo il sogno di qualcun altro. Difatti, in tutto questo calvario, ho pianto una volta sola. Due settimane dopo la mia diagnosi, sono collassato sul letto e ho pianto incontrollatamente. Dall’età di 12 anni tutto quello che volevo era essere un attore, ma dopo quello che era successo, ho pensato: “Ecco. E’ finita. Chi mi scritturerà mai più? E’ finita“. Mio padre mi prendeva in giro perché ero bravo a teatro. Avrei potuto vincere premi come attore, ma lui ne avrebbe riso. Aveva ucciso la mia autostima già da bambino, e giusto quando stavo per dedicarmi al teatro senza riserve per la seconda volta, sono stato ucciso di nuovo. E non potevo sopportarlo. Era troppo.
Così, senza lavoro, capelli né speranza, sono volato in Perù, per un ritiro di otto giorni con l’ayahuasca. “La mia vita mi ha condotto qui…” pensavo, come un imbecille. Otto giorni, quattro cerimonie, e molte ore di vomito e diarrea, e non ho sperimentato niente. Grazie, antica pianta medicinale! Così sono andato via con la saggia consapevolezza che non farò mai più affidamento sulle droghe per risolvere i miei problemi. Una lezione che mi è costato, pulite pulite, 1850 sterline. Ne valeva la pena!! (Sob.)
Ma ho anche fatto altre cose. Sono andato a zonzo in Sudamerica e ho scoperto che le persone mi trattavano esattamente come prima (poteva persino essere che le persone erano più gentili con me di come lo ero io con me stesso?). Ho frequentato una terapia di desensibilizazione del movimento oculare (EDMR) e ho ceduto per la prima volta davanti a una discreta infanzia traumatica (magari ero capace di emozioni umane, ancora). Finalmente ho preso una bici a Londra, che ancora mi tira su, ho iniziato a meditare (penso che lo sto facendo nel modo corretto, ma chi diavolo lo sa?), e ho iniziato a prendere immunosoppressori, che hanno dato al mio corpo la possibilità di far ricrescere i peli.
Un mese fa, le mie sopracciglia sono ricresciute. Alcuni amici mi hanno dato il cinque come se avessi scoperto il genoma umano. Ma ero ben lungi dal festeggiare. Sapevo che potevano cadere ancora. L’intera esperienza mi ha forzato a ripensare alla mia autostima e a dove andare a prenderla. Prima che mio padre morisse nel 2012, brevemente dopo un infarto, ricordo di aver fatto visita all’India, con lui che stava in piedi davanti alla sua libreria piena di giornali di medicina, dicendo: “Penso che viva un dottore qui.” Aveva studiato medicina da quando aveva 18 anni, ma adesso aveva completamente dimenticato cosa aveva fatto per tutta la sua vita.
Quel momento mi è rimasto impresso. Ho realizzato che fintanto che hai a disposizione la tua mente, dovresti veramente cercare di usarla. Scrivere stupide canzoni. Scrivere stupidi scherzi. Fare stronzate. Non importa. La cosa più spaventosa è che i nostri corpi non ci servono, ma non hai bisogno dei capelli o delle gambe o dell’udito per creare. La vita è difficile, molto difficile, e non può che diventare più difficile, ma penso che il segreto sia in qualche modo rimanere positivi senza convertirsi in uno psicopatico californiano deluso. Ancora non ho parlato con la mia famiglia, sebbene sia tornato in terapia per cercare di capire come incominciare con loro una nuova relazione, ma sono eccitato di poter perseguire finalmente quel sogno di bambino di diventare un guerriero attore/direttore/scrittore full-time. Mi piace pensare che tutto è stato propedeutico a questo.
Vi dirò cosa, in fondo. Avrei voluto veramente che quella dannata Ayahuasca avesse funzionato. Diamine! Mi mancano le mie 1850 sterline!
TRADOTTO DALL’ORIGINALE : https://www.theguardian.com/commentisfree/2016/sep/18/how-do-you-cope-with-losing-your-hair-i-took-ayahuasca-and-felt-like-an-imbecile

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