Perché le persone cosiddette ‘spirituali’ sono così attratte dalle teorie complottiste? Forse per alcune distorsioni del sano impulso alla spiritualità.
FONTE: https://www.psychologytoday.com/us/blog/out-the-darkness/202101/spiritual-conspiracists
Karlfried Graf von Durckheim è stato un signore tedesco eccezionale, che ha favorito la diffusione del buddismo Zen in occidente. Ha avuto la sua prima esperienza spirituale durante la Prima Guerra Mondiale quando è stato sul punto di morire sul campo di battaglia. In quei momenti, Durckheim è diventato consapevole di un aspetto più profondo del suo essere. Come diceva lui stesso: “Quando la morte era vicina, e io ho accettato l’idea di morire, ho realizzato che dentro di me c’era qualcosa che non aveva nulla a che fare con la morte.”
Dopo la guerra Durckheim è diventato un ricercatore spirituale. Era di origini aristocratiche ma ha rinunciato alle sue proprietà e al suo lignaggio per dedicarsi completamente ai suoi studi spirituali. Ha avuto un’ulteriore esperienza spirituale di picco mentre leggeva il Tao Te Ching, un antico testo spirituale cinese. Come si legge nei suoi scritti, sentì come se “il velo si fosse squarciato… Tutto esisteva e nulla esisteva. Un’altra realtà aveva fatto irruzione in questo mondo.”
Tuttavia, Durckheim è stato anche un nazista. Negli anni ’30 era un grande ammiratore di Hitler, che descriveva come “l’uomo nuovo” che era stato dato alla Germania “per risvegliare i compagni tedeschi con un movimento contagioso, e trasformali”. Nel 1933 Durkheim firmò una dichiarazione di fedeltà a Hitler e allo stato Nazista, e successivamente scrisse un articolo per l’associazione degli insegnanti Nazisti in cui affermava: “Il dono basilare della rivoluzione nazista è per tutti i livelli e le occupazioni, riguarda l’esperienza della nostra natura comune, del nostro comune destino, la speranza comune nella nostra guida comune… che è il fondamento vivente di tutte le nostre aspirazioni e azioni.”
Tuttavia, giusto in quegli anni venne alla luce che Durkheim era di discendenze ebree. La sua bisnonna materna era ebrea, il che significava che lui era un “mezzosangue”, e quindi un cittadino di seconda classe. Per togliersi d’impaccio, nel 1937 i suoi superiori organizzarono per lui un incarico come emissario del nazismo in Giappone. Lì, continuando allo stesso tempo a studiare lo Zen, fece propaganda nazista e cercò di instaurare collegamenti tra i nazisti e il governo giapponese, promuovendo l’idea che i due paesi potessero conquistare e governare il mondo insieme.
Non c’è nessun dubbio che Durkheim abbia avuto esperienze spirituali profonde e che fosse profondamente dedito allo Zen e alla spiritualità in generale. Più tardi nel corso della sua vita, scrisse diversi libri che mostrano autentiche intuizioni e saggezza.
Com’è dunque possibile per una persona spirituale essere un nazista? Come può una persona spirituale evoluta allearsi con un regime fascista assassino, con una filosofia di complotti paranoici e bizzarre idee razziste?
Lo strano fenomeno del moderno complottismo
Il caso di Durckheim ha a che fare con lo strano fenomeno che mi è saltato agli occhi negli ultimi mesi. Come autore di libri di spiritualità e psicologia, ho un sacco di amici, e follower sui social media, dalla mentalità spirituale. Recentemente sono rimasto sorpreso che alcuni di loro si sono messi a divulgare teorie complottiste sulla pandemia da coronavirus e sulle recenti elezioni USA. Alcuni di loro credono che la pandemia sia stata generata come parte di una strategia più ampia per fare un reset globale, da parte di un’elite planetaria (di cui farebbero parte tra gli altri Bill Gates e George Soros).
Sono contrari alle mascherine e ai vaccini e vedono il presidente uscente Donald Trump come una sorta di figura messianico-guerriera che lotta contro la cospirazione globale. Naturalmente credono anche che la sconfitta elettorale di Donald Trump sia stata truccata, per cercare di arginare i suoi tentativi di bloccare il grande reset (e combattere il traffico della prostituzione minorile).
Conosco personalmente alcuni di quelli che diffondono queste teorie e sono al corrente che, come Durckheim, alcuni di loro hanno avuto autentiche esperienze spirituali. Tutto ciò solleva la questione: come può una persona di orientamento spirituale essere preda di teorie irrazionali e completamente infondate, come quelle complottiste? E, allo stesso modo di Durckeim con Hitler, come possono supportare un presidente che appare completamente privo di qualsiasi qualità come empatia e compassione, e che molti professionisti della salute mentale credono soffra di qualche grave disordine della personalità?
Il fascino delle teorie complottiste per le persone spirituali
Fortunatamente tutto questo vale solo per una minoranza dei miei amici e follower. Per quanto posso vedere, la maggior parte delle persone orientate alla spiritualità dimostra un sano scetticismo verso le bizzarre teorie cospirazioniste, ed è inorridita dalla politica e dal comportamento del presidente Trump.
Tuttavia c’è sicuramente una tendenza in alcuni dalla forma mentis spirituale a bersi le infondate teorie complottiste, e a idealizzare e adorare le figure autoritarie, anche se queste figure si comportano come dei corrotti sfruttatori (come sempre accade).
Sono cosciente, certamente, che ci sono diversi tipi di “teorie complottiste” e che non tutto ciò che per convenzione viene etichettato come una teoria complottista è palesemente falso. Ma mi riferisco a teorie che sono completamente infondate, senza nessuna prova a supporto, e un gran numero di prove a discredito. Per esempio classificherei la negazione del cambiamento climatico come una teoria complottista, dato che il 97/98% dei climatologi indipendenti reputa reale il riscaldamento globale antropico. Classificherei anche le presunte irregolarità durante le recenti elezioni USA come una teoria complottista, dato che non c’è prova di ciò, e che tutti i tribunali hanno senza troppe cerimonie fatto cadere le accuse.
Suggerirei tre ragioni principali come causa della tendenza delle persone orientate spiritualmente a credere alle teorie complottiste. Le elencherò qui di seguito, lasciando la più importante per ultima.
1) Il senso di esclusività
Per prima cosa, la spiritualità è spesso associata a un senso di esclusività. Seguire pratiche e idee spirituali può portare a sentire di essere “speciali”, di avere accesso a teorie esoteriche che molti non conoscono. Di sicuro questa è una tendenza non sana, e in realtà viola il vero scopo di un percorso spirituale, che è quello di trascendere l’egocentrismo e il narcisismo. Eppure alcune persone sono proprio attratte dalla spiritualità giusto per il senso di esclusività.
Questa è una ragione fondamentale anche dell’attrazione per le teorie complottiste. Anche loro fanno sentire le persone speciali, in possesso di segreti esoterici che gli altri sono troppo ingenui o stupidi per accettare. In molti casi, i complottisti spirituali stanno semplicemente esprimendo lo stesso impulso a sentirsi superiori ed unici in due aree differenti: la spiritualità e le teorie complottiste.
Attrazione per l’autoritarismo
Secondariamente, le figure autoritarie come Donald Trump (o Hitler, nel caso di Durckheim ) possono compiacere l’impulso devozionale, verso il culto della personalità. Sono cosciente che Trump non ha questo effetto su tutti i complottisti, e che alcuni che credono nel complotto del “grande reset” non lo vedono in termini così reverenziali.
Questo è relazionato con un’altra ragione malsana del perché certe persone sono attratte dalla spiritualità, e dai guru (o insegnanti spirituali), nello specifico. Sebbene alcune persone si votino ai guru per seguire il loro sviluppo spirituale, altre vedono i guru come figure di potere, come i genitori, che possono assumere il controllo della loro vita. (Naturalmente queste motivazioni possono essere mischiate tra loro in varie proporzioni).
Come ho già spiegato alrove, questo è dovuto al desiderio di tornare allo stato di irresponsabilità e abnegazione dell’infanzia, quando i genitori hanno la totale responsabilità della vita dei figli, li proteggono dal mondo esterno, e soddisfano tutti loro bisogni. I leader autoritari come Trump hanno un fascino paterno e protettivo di questo tipo. Il loro autoritarismo è un invitante regresso all’onnipotenza genitoriale della prima infanzia, e noi istintivamente gli offriamo la stessa fiducia incondizionata che avevamo verso i nostri genitori (che è la stessa fiducia incondizionata che molti discepoli hanno verso i loro guru).
Impulso verso la connessione
Ultimo punto, e forse il più importante, il complottismo spirituale è causato da un impulso verso la connessione. La spiritualità ha molto a che fare con la connessione. Si tratta di espanderci al di là della nostra limitata identità egoica, e stabilire connessioni con i nostri Sé interiori, con le altre persone, con la natura, e con l’intero cosmo. Questo tipo di connessione è basata sul sentire o sull’essere, ma a volte questa urgenza di avere una connessione viene intercettata dall’intelletto, dove si manifesta come impulso a trovare la connessione in eventi a caso.
Qui è dove si intrufola la teoria cospirazionista. Le teorie cospirazioniste hanno tutte a che fare con la connessione. Nulla avviene per caso. Nessuno agisce in maniera casuale o involontariamente. C’è un’agenda, o una rete di malintenzionati, dietro a ogni cosa. Personalità mondiali e istituzioni globali non agiscono indipendentemente o altruisticamente; sono tutte collegate, da Bill Gates al principe William, fino all’Organizzazione Mondiale della Sanità. È tutto parte di uno sforzo coordinato per schiavizzarci. Il coronavirus non è uno sfortunato incidente ma è stato opportunamente creato come parte di questo sforzo.
Le persone orientate spiritualmente diventano vulnerabili alle teorie della cospirazione quando il loro impulso a essere connessi viene dirottato verso il dominio dell’intelletto.
Conclusioni
Non ci sono dubbi che ci siano altre ragioni significative cui non riesco a dare spazio qui – per esempio, la brama di significato, il voler dare un senso al caos che regna nel mondo. Molte persone trovano un significato nella realtà condivisa di tutti i giorni, nel possedere cose, nella carriera, nel divertimento e nello svago. Ma le persone orientate alla spiritualità spesso rigettano la realtà condivisa. Hanno la brama di una realtà più significativa, e quindi magari sono pronti a creare significati (e connessioni) che davvero non esistono.
E pertanto non sembra troppo sorprendente che alcune persone spirituali si bevano credenze totalmente infondate e diano il loro supporta a leader fascisti autoritari (o aspiranti tali). Ad ogni modo questa non è una scusa. Tutto questo è solo l’ombra della spiritualità, l’aspetto negativo che emerge quando la spiritualità diventa ostaggio del narcisismo, o quando sani impulsi spirituali vengono deviati.
La spiritualità sana si muove oltre i velenosi sospetti delle teorie complottiste, verso la chiarezza della ragione. Si muove oltre le infondate connessioni concettuali, verso un pregnante senso di connessione con gli altri e con il mondo. Si muove oltre la cieca adorazione di autorità corrotte, verso l’autosufficienza e la responsabilità personale.
Questo articolo è stato tradotto dall’originale e l’autore dello stesso è menzionato all’inizio del testo. Per conoscere maggiori informazioni sull’autore seguire il link che cita la fonte.
Trovo queste osservazioni molto interessanti, e credo che quelle che l’autore individua come “altre ragioni significative cui non riesco a dare spazio qui – per esempio, la brama di significato, il voler dare un senso al caos che regna nel mondo”, siano da leggere come determinanti, più che significative. Il coronavirus acutizza, intensifica, qualcosa che è dentro la condizione umana, cioè il rapporto con l’incontrollabile e la finitudine…qualcosa che, anche prima del coronavirus, molti esseri umani già sperimentavano ogni giorno, altrettanto intensamente, nelle loro esistenze.
Vero
Si, anche secondo me il cercare di dare significato al mondo è una delle cause principali per cui ci si aggrappa a qualsiasi definizione possibile, per quanto strampalata sia. Anzi, per il mix di tutte le altre ragioni elencate, più è strampalata e meglio è: come dire, se il mondo è così strampalato, allora la ragione non può che essere strampalata anche lei.
Grazie del tuo contributo!
l articolo peggiore mai publi da voi.
perdonatemi ma lo devo scrivere.
ci manca solo che chi racconta dell ayahuasca parli di complottismo e negazionismo.
che amarezza
Lavorare con l’ayahuasca non significa – o perlomeno non dovrebbe significare – perdere la ragione. Integrazione significa radicarsi nel mondo, imparare ad avere uno sguardo più aperto, non perso nel vuoto.
Non tutte le notizie che girano nei circuiti ‘alternativi’ sono per forza giuste, le bufale esistono, e il ‘complottismo’ e il ‘negazionismo’ pure.
Discernere è l’arte più difficile e affilata che la mente umana possiede.
Mettere in discussione, sempre, le proprie convinzioni, è un atto doveroso.
Anche se non sono completamente d’accordo nel definire complottistiche tutte le tesi che nell’articolo vengono definite tali, per alcune concordo.
C’è un limite a tutto.
L’articolo deve far riflettere.
E mi sembra che lo stia facendo 🙂