Gisella Evangelisti, antropologa con esperienza ventennale come cooperante nell’Amazzonia Peruviana, presenta il suo libro “Dalla curva del fiume all’improvviso”.
Il libro si basa sulla vita di una donna realmente esistita, Maria Heise, una donna occidentale che per sfuggire al dolore e alla perdita di senso della sua vita, si ritrova a viaggiare per un Perù immerso in mille contraddizioni. Grazie al contatto stretto con le popolazioni indigene di questo paese, sia andine che della foresta, scoprirà di appartenere a un mondo più grande di quello delle sue origini, e troverà la forza di superare i suoi limiti.
Nel corso della serata Gisella condividerà con noi le sue esperienze e commenterà i temi che emergono nel libro, con la sua consueta carismatica capacità di coinvolgere il pubblico e far toccare con mano le cose di cui parla. Partendo dagli spunti offerti dal libro, parleremo di:
- salvaguardia della foresta Amazzonica
- rispetto dei diritti degli indigeni e delle loro conoscenze ancestrali
- superamento dei limiti individuali attraverso la riscoperta delle radici comuni

Alla presentazione parteciperà anche Leopardo Yawa Bane Huni Kuî, indio nativo del popolo Huni Kuî della foresta Amazzonica Brasiliana, rappresentante del suo popolo e Pajè (curandero) tradizionale, impegnato da anni nel progetto “L’alleanza globale dei popoli della foresta” ed
attualmente candidato come deputato al parlamento federale del Brasile.
Leopardo ci parlerà delle sue tradizioni e potrà confermare, per esperienza diretta, i temi sollevati da Gisella, e a fine serata ci delizierà con alcuni canti di cura tradizionali del suo popolo.
L’appuntamento è per giovedì 25 alle 19:00, presso ‘I sentieri del Vento’, via santa Marta 19, Milano. Guarda anche l’evento su FB: /events/475028679676670/
Qualcosa in più sul libro
Un libro di Storia e di storie, entrambe vissute sulla pelle, o meglio, nell’anima. Storia nazionale nell’ora più buia della fragile democrazia in Perù (anni ’80-90). Dove si mescolano dramma, commedia e poesia.
Storia dell’Amazzonia, quella recentemente visitata da Papa Francesco, immersa violentemente in una globalizzazione disuguale. Quella con i fiumi inquinati dal petrolio delle multinazionali, dal mercurio dei cercatori d’oro e percorsi dal denaro sporco della corruzione e del narcotraffico.
Quella dove gli indigeni, andini o amazzonici, praticamente quasi sconosciuti nei nostri paralleli, raccontano le loro storie, impressionanti e avvincenti, in prima persona. Testimonianze originali che ci fanno riflettere sui mille fili che ci uniscono come umanità, al di là di frontiere, paesaggi e contesti così diversi.
Amazzonia, destino comune: è questa la coscienza che si deve consolidare perché appaia… “dalla curva del fiume del fiume”, un mondo più umano.
Ma il libro è anche una storia al femminile: la storia vera di una donna pioniera – Marianna, antropologa ed educatrice – e del suo viaggio esistenziale, della sua evoluzione interiore verso un concetto di amore più ampio e dolce di quello vissuto e sofferto nella sua esperienza di coppia.
E’ anche una storia di notti incantate da milioni di stelle nel silenzio della foresta, di vibrazioni sciamaniche, di spiritualità diffusa e fusa nella Natura di cui tutti siamo parte ed espressione.
Storia di attese e di incontri inattesi perché, come dice il titolo del libro, “dalla curva del fiume all’improvviso” può sbucare di tutto: un bambino da solo, maneggiando tra i mulinelli una canoa; la barca sovraccarica di banane di una famiglia; un fuoribordo pieno di gente armata, forse narcotrafficanti o forse guerriglieri. E di notte, anche un’anaconda.
Eppure, ieri come oggi, si potranno fare incontri che alimentano la speranza. Potrá essere quello con una maestra indigena laureata a pieni voti, bilingue, che insegna in una scuoletta dal tetto di foglie di palma, a bambini indigeni dagli occhi brillanti, nella regione di Madre de Dios; o quello con una dirigente amazzonica, Ruth Buendia, che con l’appoggio di organizzazioni civili, ha percorso l’Europa per convincere le imprese a fermare la costruzione di una diga che avrebbe distrutto un’intera regione selvatica.
Dal libro di Gisella Evangelisti, l’Amazzonia emerge non solo come l’indispensabile “polmone verde del Pianeta”, ma anche come il cuore pulsante di tutte le contraddizioni di questi nostri giorni e, nello stesso tempo, di tutte le potenzialità.
Chi è Gisella Evangelisti

Gisella Evangelisti ha studiato lettere a Pisa, antropologia a Lima e mediazione di conflitti a Barcelona. Ha lavorato venti anni nella
cooperazione internazionale in Perú, come rappresentante di Ong italiane e consulente dell’UNICEF in vari paesi dell’America Latina.
Per UNICEF, Terra Nuova e Pontificia Universidad Católica del Perú-PUCP produsse nel 1997 un Cd- rom dal titolo “Tsamaren, con todo orgullo”, su dieci popoli indigeni dell’Amazzonia peruviana, elaborato con metodologia partecipativa, sulla loro storia, cultura, testimonianze di vita.
Tra le sue pubblicazioni, “Una vita firmata”, Padova 2000, ambientata in una comunitá andina, e “Porta aperta a La Paz”, Vicenza 2015. In spagnolo, “Biodiversidad y pueblos indígenas en Centro América”, Managua 2005, e “Mariposas rojas”, Lima 2010.
Nel 2002 ha ricevuto il premio latinoamericano “Donna, pace e speranza”, indetto da UNIFEM e “Manuela Ramos”, sulla testimonianza che dette origine al libro “Mariposas Rojas”, e a “Dalla curva del fiume
all’improvviso”.

Si laurea in Sociologia nel 2001 alla Sapienza di Roma, con una tesi sull’uso contemporaneo di sostanze psichedeliche. È ricercatrice spirituale dal 2004 e apprendista di medicina tradizionale amazzonica dal 2017. È autrice della trilogia autobiografica “Storia d’Amore e d’Ayahuasca”.