ayahuasca e dipendenza

Può l’ayahuasca aiutare nel trattamento della dipendenza?

con decreto ministeriale del 23 febbraio del 2022 il governo italiano ha inserito l’ayahuasca in tabella 1 (leggi qui »). Questo articolo non vuole incitare all’uso dell’ayahuasca ma solo informare, in un’ottica di riduzione del danno, chi ne continui ugualmente a far uso.

L’uso di ayahuasca nel trattamento delle dipendenze è un campo in via di sperimentazione da decenni ormai. Le evidenze scientifiche raccolte finora offrono risultati entusiasmanti.

FONTE: https://www.psychologytoday.com/us/blog/all-about-addiction/201812/ayahuasca-addiction-thats-trip

di Adi Jaffe Ph.D.

I medici impiegano diverse molecole per il trattamento delle dipendenze da decenni. Le più  comunemente note sono la buprenorfina e il naloxone nella cura della dipendenza da oppioidi, che fornendo un’attivazione simile ad alcuni oppioidi, aiutano a superare l’astinenza e le relative crisi, evitando lo “sballo” e molti degli altri effetti psicosociali associati all’uso di droghe.

Ma il suboxone non è l’unico – methadone, modafinil, naltrexone, ketamina, e molti altri esempi si possono annoverare, di come sostanze chimiche vengono prescritte per aiutare chi lotta contro la dipendenza e i conseguenti disturbi associati.

Quindi che dire rispetto all’uso di un’antica medicina a base di piante, per curare la dipendenza?

Può sembrare una totale contraddizione il trattare qualcuno che ha un disordine legato all’uso di sostanze, con una droga psichedelica che può indurre allucinazioni, ma ci sono evidenze emergenti che supportano questo approccio.

L’uso dell’ayahuasca, una medicina psicotropica a base di piante che viene dall’Amazzonia, è una di queste sostanze che potrebbe rompere gli schemi rispetto al nostro modo di considerare il trattamento delle dipendenze.

Cos’è l’ayahuasca?

Può darsi che non abbiate mai sentito parlare dell’ayahuasca prima, ma viene usata dai nativi della foresta Amazzonica da centinaia di anni, per scopi sia medici che spirituali.

L’ayahuasca è una droga psicotropica, il che significa che affetta il sistema nervoso centrale cambiando il modo in cui il cervello elabora le informazioni, alterando l’umore, i pensieri, le emozioni, il comportamento e le percezioni.

L’ayahuasca non è esattamente un ‘droga’, ma una miscela di due piante: la liana ayahuasca (Banisteriopsis caapi) e l’arbusto chiamato chacruna (Psychotria viridis). La miscela viene processata in forma di decotto che risulta contenere dimetiltriptamina (DMT) e alcaloidi armalinici, il che induce uno stato allucinogenico attraverso l’ingestione orale.

Alcuni consumatori descrivono allucinazioni uditive e visuali e la maggioranza descrivono effetti emozionali e spirituali che portano a un complessivo cambio positivo nello stato mentale.

La preparazione è stata studiata accademicamente per più di una decade. Infatti ci sono crescenti evidenze scientifiche che supportano il valore terapeutico dell’ayahuasca e il suo uso come trattamento olistico per le dipendenze, con ricerche che suggeriscono che può aiutare ad alleviare tutto un ventaglio di problematiche psicologiche.

Si può pensare che introdurre a una nuova droga persone con un problema di dipendenza sia solo sostituire il problema con un altro. Ma è uno sbaglio! Come menzionato sopra, usare sostanze chimiche per combattere la dipendenza ha una storia molto antica.

E studi preliminari mostrano che l’ayahuasca non da dipendenza ed è stata al contrario collegata con la riduzione dei disordini legati all’abuso di sostanze, come dei problemi psicosociali correlati. In verità gli allucinogeni in generali non sono considerati fonte di dipendenza.

Qual’è esattamente il fascino dell’ayahuasca nel trattamento della dipendenza? Beh, ha un rischio minimo di abuso e aiuta le persone a trovare la propria personale comprensione spirituale, favorendo nuove scoperte. Aiuta le persone ad aprirsi e a guarire le ferite del passato, rimuovendo gli ostacoli alla crescita e al recupero. Molte persone che hanno usato l’ayahuasca dicono che è come una scorciatoia rispetto alle terapie colloquiali.

L’ayahuasca non è il primo allucinogeno proposto per il trattamento delle dipendenze nei paesi occidental. Nel 1950 l’LSD fu introdotto per trattare i disordini legati all’alcohol e altre droghe, con risultati promettenti. Tuttavia, a causa di problemi legati alla legalità del trattamento, fu prontamente abbandonato.

Sfortunatamente l’ayahuasca affronta problemi simili sul piano legale, perché la vendita e l’uso del principio attivo DMT che si trova al suo interno risulta illegale in molti paesi. Ad esclusione del il Perù, dove è legalmente usato nel trattamento delle dipendenze. Negli U.S.A. l’uso di ayahuasca è legale all’interno di specifici gruppi religiosi, come l’UDV e il Santo Daime, che usano l’ayahuasca come parte delle loro cerimonie di cura.

L’origine dell’uso di ayahuasca nel trattamento delle dipendenze

L’ayahuasca è stata usata per curare le dipendenze per decenni, ma solo recentemente ha ottenuto un riconoscimento pubblico. L’articolo di Michael Pollan del 2015 sul New Yorker sottolinea l’impatto emotivo e psicologico della sostanza psichedelica chiamata psilocibina (funghi magici) sull’esperienza di alcuni malati di cancro.

I partecipanti descrivono che l’esperienza spirituale indotta dalla sostanza ha ridotto o completamente eliminato la loro paura della morte. Il libro di Pollan “Come cambiare la tua mente” esplora il lavoro scientifico dietro agli psichedelici come LSD, psilocibina e ayahuasca, nel trattamento delle dipendenze e dei problemi psicologici.

Mentre l’ayahuasca è stata usata come strumento di cura nei rituali tradizionali per migliaia di anni, solo dopo che la scienza occidentale l’ha scoperta sono iniziate le prove per il trattamento delle dipendenze. Il dr. Jacques Mabit ha passato molto tempo in Perù negli anni ’80, studiando le piante medicinali come apprendista sciamano, ed è stato grazie a lui che il mondo esterno ha veramente cominciato a diventare consapevole dell’ayahuasca.

Il rinomato esperto in materia di dipendenze Gabor Maté crede che la dipendenza sia il risultato diretto di un meccanismo di difesa sviluppato nella prima infanzia per affrontare stress, abusi o traumi. Lui crede nel potere dell’ayahuasca come trattamento del sottostante problema psicologico che soggiace a tutti i casi di dipendenza.

«Non importa da cosa una persona è dipendente – che sia cibo, shopping, sesso, droghe – ogni persona dipendente nasconde una grande sofferenza, con la quale può o meno essere in contatto. Le piante rimuovono le barriere che ci siamo creati per non entrare in contatto con la causa di questo dolore, così da permetterci di realizzare da che cosa stiamo cercando di scappare da tutta una vita.» – Gabor Maté

Questo è un punto di vista condiviso da molti esperti in tutto il mondo, compreso me stesso, perché la dipendenza non esiste nel vuoto. È un problema complesso che ha molti fattori che contribuiscono e può essere il risultato di traumi o altri problemi di salute mentale.

La sofferenza psicologica come spiegazione per le dipendenze non è un fatto nuovo. Nel 1982 il Rat Park Experiment condotto dallo psicologo Bruce Alexander (si può leggere un riassunto qui) ha mostrato che diventiamo dipendenti, perlomeno in parte, quando cerchiamo di riempire un vuoto emozionale.

Chiamava questa condizione “povertà di spirito”. Quando non riusciamo a riempirlo in seno alla nostra comunità, con un sentimento di amore o di scopo nella vita, allora cerchiamo un sostituto.

Ma l’ayahuasca funziona davvero per la dipendenza?

Alcune evidenze emergenti supportano l’efficacia dell’ayahuasca nel trattamento delle dipendenze.

Uno studio canadese pubblicato nel Current Drug Abuse Reviews Journal (2013) descrive un ritiro di quattro giorni per il trattamento delle dipendenze, in cui era implicatate sia terapia di gruppo che due “cerimonie” di ayahuasca, condotte da un professionista. Questi sono stati i risultati trovati:

  • Miglioramento del benessere generale
  • Una riduzione nell’uso di cocaina, alcohol e tabacco
  • Nessun cambiamento nell’uso di cannabis e oppiacei
  • Nessuna evidenza di danni derivanti dall’ingestione dell’ayahuasca

In uno studio qualitativo pubblicato nel The Journal of Psychoactive Drugs, gli effetti dell’uso terapeutico dei rituali di ayahuasca nel trattamento della dipendenza da sostanze sono stati indagati usando dieci partecipanti, che hanno seguito un trattamento simile nei due anni precedenti. Queste persone hanno segnalato effetti positivi del trattamento in corso, tra cui:

  • Almeno 2 anni di astinenza o l’uso di droghe meno pericolose.
  • Miglioramento nella comprensione dei motivi sottostanti alla loro dipendenza.
  • Miglioramente nella capacità di gestire i problemi derivanti dal loro comportamento compulsivo
  • Più del 50% dei partecipanti ha dichiarato di avere meno desiderio compulsivo per la droga, dopo l’ayahuasca.

Tuttavia è importante notare che I partecipanti allo studio erano principalmente di origine latina, e potrebbero aver avuto già un precedente sistema di credenza spirituali sui rituali di ayahuasca, il che può aver avuto un impatto sul risultato. L’entità del campione era inoltre molto ridotta e i partecipanti erano stati selezionati in base alle proprie auto-dichiarazioni riguardo i successi rispetto all’astinenza.

In una revisione della letteratura scientifica sull’uso degli psichedelici nel trattamento delle dipendenze, le “esperienze mistiche o di altro significato profondo” come quelle associate all’ayahuasca, mostrano con forte evidenza il loro effetto terapeutico.

Questo iniziale corpo di letteratura suggerisce che è necessaria una ricerca su larga scala per esaminare più a fondo il funzionamento delle sostanze psichedeliche come l’ayahuasca e il ruolo che possono giocare nel trattamento della depressione e di altri problemi mentali.

5 modi in cui l’ayahuasca può aiutare a curare le dipendenze

L’ayahuasca ha molti potenziali benefici per il trattamento delle dipendenze e i problemi di salute mentale associati. Dato che non credo che la dipendenza sia principalmente un problema legato alle droghe in sé (ma piuttosto a una complessa interazione di fattori biologici, psicologici, ambientali e spirituali), l’ayahuasca sembra giocare un ruolo perlomeno in tre di questi fattori – biologici, psicologici e spirituali. Qui ci sono alcune specifiche ragioni per cui potrebbe funzionare, nell’alleviare i problemi di dipendenza:

  1. Non richiede di “parlare”

Per le persone cui non piace la “terapia colloquiale”, o che non sono brave nell’esprimere i propri pensieri o emozioni verbalmente, l’ayahuasca offre un’esperienza non verbale che si fonda sugli altri sensi per favorire prese di coscienza psicologiche e spirituali.

  1. Può aumentare la salute mentale.

Non solo la terapia a base di ayahuasca è stata collegata ad una riduzione dei sintomi legati alla depressione e all’ansietà, ma può anche indurre un effetto biologico su aree specifiche del cervello che hanno un impatto su queste condizioni (come l’insula e l’amigdala).

  1. Ha potere di guarigione.

Le persone che hanno partecipato a cerimonie di ayahuasca a volte dichiarano di aver guarito traumi dell’infanzia e sofferenze psicologiche inconsce, attraverso una maggiore intuizione e capacità riflessiva sulle esperienze passate. Può anche far aprire le persone alla possibilità di impegnarsi in una psicoterapia tradizionale.

  1. Può aiutare a trovare nuovi schemi mentali.

Un effetto collaterale comunemente riportato nel trattamento con ayahuasca (e a tutte le esperienze psichedeliche in generale) è un cambiamento di mentalità. Può indurre un senso di speranza, confidenza, e una sensazione di emancipazione. Può anche renderti più presente e connesso al te stesso, agli altri e all’ambiente.

  1. Può aiutare a regolare la biologia.

La terapia con ayahuasca può migliorare l’attività della serotonina, il recettore che regola l’umore ed è un fattore critico nello stimolo alla gratificazione del piacere, così tanto implicato nella dipendenza da sostanze. In particolare le dipendenze da alcohol e cocaina sono state trattate con l’ayahuasca mentre nel caso della dipendenza da oppiacei, le persone consigliano di usare prima l’ibogaina, sotto stretta supervisione da parte di un esperto.

Il futuro del trattamento con ayahuasca

L’ayahuasca non è un approccio che si addice a tutti nel trattamento delle dipendenze e richiede considerazioni accurate nel soppesare attentamente rischi e benefici. C’è qualche supporto all’idea della sua efficacia nel trattare le dipendenze ma ulteriori ricerche su larga scala sono necessarie. Gli allucinogeni sono sostanze molto potenti e il loro uso deve essere considerato deliberatamente e seriamente.

Certamente è necessario esplorare in maniera più controllata le prove dei benefici dell’ayahuasca, e l’idea che l’ayahuasca sia una cura per la dipendenza è di certo prematura ed esagerata. C’è una mancanza di studi scientifici che abbiano un seguito monitorato.

Quello che è entusiasmante nell’uso di ayahuasca nel trattamento della dipendenza è che rinforza l’idea che sia necessario un trattamento individuale e cucito addosso alle circostanze personali. I trattamenti olistici e alternativi offrono risultati competitivi se paragonati con i metodi tradizionali.

Redazione Ayainfo

Questo articolo è stato tradotto dall'originale e l'autore dello stesso è menzionato all'inizio del testo. Per conoscere maggiori informazioni sull'autore seguire il link che cita la fonte.

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