

Se voleste diventare sciamani e vi recaste nella foresta amazzonica in cerca di un apprendistato, con un po’ di fortuna trovereste uno sciamano volenteroso che vi inviterebbe a dietare.
Da ICEERS ci arriva un prezioso avvertimento: dato che il Bufo alvarius sta diventando sempre più di moda, ci segnala i rischi del suo uso contemporaneo all’ayahuasca
Cosa c’è di vero nelle visioni che abbiamo durante un’esperienza con l’ayahuasca? Possiamo prenderle come profezie o sono frutto della nostra immaginazione?
L’uso di ayahuasca durante la gravidanza e il parto è parte delle tradizioni di diverse comunità meticce e del Santo Daime nella regione Amazzonica.
Dal libro di Alberto Dubbini «Medici che incontrano gli spiriti», Jacques Mabit e Rosa Giove raccontano le loro “prime volte” con l’ayahuasca.
Quali sono le principali differenze tra l’uso sciamanico e tradizionale dell’ayahuasca e il tipo di uso che si è diffuso alle nostre latitudini?
L’uso di ayahuasca nel trattamento delle dipendenze è un campo in via di sperimentazione. Le evidenze scientifiche raccolte finora sono entusiasmanti.
Esistono differenze tra l’ayahuasca, il Daime e lo yagé? O sono solo nomi differenti con cui tradizioni diverse si riferiscono allo steso decotto?
Tra l’uso sconsiderato e commerciale che alcuni occidentali fanno dell’ayahuasca, e le tradizioni puramente sciamaniche, c’è una via di mezzo.
Perché le persone cosiddette ‘spirituali’ sono così attratte dalle teorie complottiste? Forse per alcune distorsioni del sano impulso alla spiritualità.
Un nuovo studio appena pubblicato da ICEERS offre nuove riflessioni circa gli effetti della prima esperienza con l’ayahuasca su salute mentale e qualità della vita.
Come reagirà il mondo ayahuascquero se tutte le piante psichedeliche dovessero diventare legali? Come ci si difenderebbe dai ciarlatani allora? …