Raccontare le esperienze con l’ayahuasca non fa bene a nessuno e indica una profonda mancanza di comprensione della profondità di ciò che si è vissuto

Raccontare le esperienze con l’ayahuasca non fa bene a nessuno e indica una profonda mancanza di comprensione della profondità di ciò che si è vissuto
Andare in amazzonia per sperimentare l’ayahuasca non ci mette al riparo dall’incontrare cialtroni e persone di mala fede. Ecco una guida per orientarsi nello sciamanesimo amazzonico.
L’estinzione dell’ayahuasca è un pericolo paventato da molti che osservano preoccupati l’eccessivo numero di centri e il suo commercio indiscriminato.
Dall’esperienza di un neofita, 5 consigli per affrontare al meglio la tua prima esperienza con l’ayahuasca
Nell’ottobre 2016 si è svolta in Brasile, nello stato dell’Acre, la seconda Conferenza Mondiale sull’Ayahuasca.
Una breve intervista a J.M. Fericgla, antropologo spagnolo autore di numerosi studi sull’ayahuasca, e del libro “I Jivaro, cacciatori di sogni“. Interessante. Conciso, e preciso.
Tutto il mondo è paese, e gli eventi che stanno accadendo ci mostrano che l’ayahuasca apre la mente, a volte quel tanto che basta a dare all’imbroglione di turno lo spunto per la truffa del secolo.
Il rischio che l’ayahuasca venga divorata dalla cultura occidentale e subisca la stessa demonizzazione del lsd è reale e forse non così lontana.
Può accadere anche questo: riporre nell’ayahuasca tutte le proprie ultime speranze, e rimanere completamente disillusi.
Chi sta guadagnando dal recente boom del turismo ayahuasquero nella giungla amazzonica? Di sicuro non gli indigeni depositari della conoscenza millenaria di questa medicina.